La legionellosi è una minaccia per la salute che continua a far parlare di sé non solo nei giornali e sui mezzi di comunicazione. Le statistiche pubblicate sul Rapporto annuale della legionellosi in Italia rilevano un incremento costante: si parla di 128 casi registrati nel 1996 e ben 1350 nel 2012. Sulla base delle Linee Guida esistenti, di nuove conoscenze ed esperienze in materia e grazie al contributo di esperti del settore, sono state introdotte quindi lo scorso maggio, le nuove Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi.
Gestione del rischio
E’ ora obbligatorio attuare un piano di gestione ed autocontrollo del rischio (water safety plan) nelle strutture turistico-ricettive, sanitarie, termali e in tutte quelle strutture civili e industriali con impianti nei quali la proliferazione del batterio è più probabile e nei quali i soggetti utilizzatori sono più facilmente soggetti alle conseguenze del batterio.
Il flusso di informazioni, che parte dalla valutazione del rischio prevista dal D.L. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza), supportata da un’esaustiva check-list allegata alle Linee Guida e da un adeguato piano di campionamento, dovrà riguardare tutti gli impianti definiti ad elevata criticità e non solo.
Campionamento: semplice con i componenti Viega
Seconda novità: il campionamento dell’acqua è ora obbligatorio anche sulla rete di acqua potabile fredda, sia in distribuzione sia nell’eventuale serbatoio di stoccaggio. L’importanza di tale accorgimento è evidenziata anche da una recente ricerca , che ha dimostrato che nei siti distali l’acqua fredda risulta più contaminata da Legionella e con concentrazioni più alte rispetto all’acqua calda, che genericamente viene ritenuta più a rischio dal punto di vista microbiologico.
Per eseguire in sicurezza questa operazione, senza pericolo di interferenze sul campione prelevato, Viega propone le valvole inclinate a flusso libero Easytop, disponibili sia di bronzo che di acciaio inox, con apposita predisposizione per valvola di prelievo e campionamento.
Una valida alternativa è il raccordo a pressare a T di Viega, che offre la possibilità di innestare una valvola di prelievo utilizzabile in diversi punti sentinella previsti nell’impianto, così come prescritto proprio dalle nuove Linee Guida.
Biofilm e temperature
Per limitare la creazione di biofilm favorevoli alla proliferazione di batteri nocivi, le Linee Guida rimarcano il mantenimento delle temperature dell’impianto idrico fuori dall’intervallo critico 20-50 °C, con particolare attenzione alla gestione degli accumuli ad almeno 60 °C.
Le Linee Guida sottolineano, inoltre, l’importanza di un piano di pulizia e disinfezione periodica nei punti di accumulo e di una altrettanto regolare pulizia di tutti gli elementi terminali (rompigetto ed erogatori per docce). Inoltre, va predisposto un trattamento preventivo dell’acqua allo scopo di limitare la formazione di incrostazioni o depositi calcarei, uno dei principali fattori a favore della formazione del biofilm all’interno delle tubazioni.
Schemi di impianto adeguati contro la stagnazione
Altro fattore favorevole all’accrescimento del biofilm è sicuramente la stagnazione dell’acqua. A tale scopo il documento raccomanda, così come già fatto in passato e così come precisato da altri testi tecnici in materia (es. UNI CEN TR 16355), di limitare quanto più possibile i “rami ciechi” d'impianto. Al fine di ridurre le zone ad elevata stagnazione è basilare, dunque, progettare attentamente le reti di distribuzione, predisponendo l’impianto in maniera da salvaguardare il più possibile il flusso dell’acqua. Per questi casi, i collegamenti delle utenze sanitarie in serie o ad anello sono un sistema tanto semplice quanto efficace per ottimizzare le condizioni igieniche.
Progettazione a partire dalla scelta dei materiali
Infine, le Linee Guida recentemente pubblicate precisano che una corretta progettazione delle reti di distribuzione di acqua calda, fredda e di ricircolo “contribuisce a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave”.
Aspetti, quali la scelta dei materiali in funzione degli eventuali trattamenti da attuare, il dimensionamento ottimale e la linearità dei percorsi al fine di garantire una corretta circolazione dell’acqua, rimangono i punti essenziali per la prevenzione della Legionella.